Le linee guida sulla raccolta fondi per il Terzo Settore
La raccolta fondi è un elemento molto importante per la sopravvivenza di un Ente del Terzo Settore: a dimostrarlo c’è anche il fatto che questa attività è disciplinata tra i primi articoli del Codice del Terzo Settore. Questa attività viene definita dall’articolo 7 comma 1 come “il complesso delle attività e iniziative poste in essere da un ente del Terzo settore al fine di finanziare le proprie attività di interesse generale, anche attraverso la richiesta a terzi di lasciti, donazioni e contributi di natura non corrispettiva”.
La raccolta fondi degli enti del Terzo Settore è un’attività che viene svolta da molto tempo, ma la definizione contenuta all’articolo 7 costituisce il suo primo riconoscimento giuridico. Di seguito si riassumeranno le linee guida per la raccolta fondi degli Enti del Terzo Settore così come presentate in Gazzetta Ufficiale numero 170 del 22 luglio 2022 con la pubblicazione del Decreto 9 giugno 2022 del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Linee guida raccolta fondi Terzo settore: l’obiettivo
Il Ministero ha voluto definire in modo preciso le linee guida per la raccolta fondi degli ETS con lo scopo dichiarato di fornire un concreto strumento di orientamento per gli Enti del Terzo Settore, puntando a creare e a sviluppare ulteriormente il rapporto di fiducia tra gli ETS e i cittadini. Come sottolineato nella parte iniziale delle linee guida, con questo documento non si prende in considerazione l’aspetto fiscale, soffermandosi quindi esclusivamente sul profilo sostanziale della raccolta dei fondi.
Quali ETS possono effettuare una raccolta fondi
Le raccolte fondi non sono più limitate agli enti non commerciali, ma sono esercitabili da:
- organizzazioni di volontariato (ODV)
- associazioni di promozione sociale APS)
- associazioni (riconosciute o non riconosciute)
- reti associative
- enti filantropici
- imprese sociali, incluse le cooperative sociali
- società di mutuo soccorso
- fondazioni
- altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale attraverso lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi, e iscritti nel RUNTS.
Secondo quanto stabilisce la normativa, le risorse raccolte attraverso una raccolta fondi devono esser destinate esclusivamente a sostenere finanziariamente le attività e i progetti di interesse generale, e non attività diverse. Inoltre, gli ETS possono effettuare raccolte fondi sia impiegando risorse proprie (personale interno e volontari), sia risorse di terzi (es: esperti di fundraising).
I principi essenziali delle linee guida raccolta fondi ETS
Le linee guida sono rivolte a tutti gli ETS, a prescindere da dimensione, missione, forma giuridica, tipo di attività e classificazione. Per tutelare gli Enti del Terzo Settore e i donatori, i principi cardine individuati dal legislatore sono tre, ovvero trasparenza, verità e correttezza.
Principio di trasparenza
Per garantire la trasparenza per quanto riguarda l’attività di raccolta fondi, le linee guida invitano gli ETS a rendere pubbliche le informazioni relative all’attività di raccolta. Si parla quindi dell’indicazione della figura legale che rappresenta l’ente, degli uffici di riferimento per avere ulteriori informazioni, della durata della raccolta, delle categorie dei beneficiari e via dicendo. Sia i donatori che i beneficiari devono poter accedere facilmente a tutte le informazioni sull’attività stessa.
Principio di verità
Le linee guida sottolineano l’obbligo di diffondere unicamente informazioni veritiere mediante i mezzi di comunicazione utilizzati per promuovere l’attività. Si applicano quindi le disposizioni relative alla pubblicità ingannevole, così come indicate dalla legge 145/2007 all’articolo 2, comma 1.
Principio di correttezza
L’ETS è tenuto a mantenere un comportamento onesto e leale nei confronti del beneficiario come del donatore, nel pieno rispetto della privacy; è inoltre sottolineata l’importanza di non ledere la dignità delle persone fisiche beneficiarie allo scopo di suggestionare il pubblico.
Le tecniche di raccolta fondi ammesse per gli Enti del Terzo Settore
Nelle linee guida per la raccolta di fondi delle associazioni e degli Enti del Terzo Settore vengono indicate anche le modalità concrete di raccolta, le quali possono essere sia di tipo privato, verso il singolo potenziale donatore, sia di tipo pubblico. Le principali modalità individuate sono:
- il face-to-face
- il direct mail
- il telemarketing
- eventi, eventualmente anche di piazza
- il direct response television (spot televisivi)
- il merchandising
- i salvadanai
- tramite imprese for profit
- attività di sostegno a distanza
- le donazioni online
- i lasciti testamentari
- le numerazioni solidali.
Per maggiori dettagli, è possibile consultare il documento esteso pubblicato da Governo.
L’obbligo di rendicontazione
Non va dimenticato che i proventi della raccolta fondi degli ETS devono essere rendicontati negli schemi di bilancio. Non è fatta eccezione per gli Enti del Terzo Settore con entrate inferiori ai 220 mila euro, i quali devono compilare a questo proposito la macrovoce C del rendiconto di cassa.
Adottando un software gestionale sviluppato appositamente per gli ETS come Terzo Settore in Cloud di TeamSystem, gestire una raccolta fondi e la relativa rendicontazione diventa semplice e intuitivo, perché permette di registrare rapidamente le entrate e le uscite e di individuare ogni informazione necessaria per la compilazione dei bilanci. Inoltre, grazie all’integrazione con TS Pay, accettare donazioni e pagamenti in presenza o a distanza durante le raccolte fondi è ancora più semplice.
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