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Da giorni i riflettori sono puntati sulla cattiva comunicazione. Quella non molto chiara di Astrazeneca, che ha gestito in maniera non ottimale le informazioni da veicolare e le risposte da fornire, sui dubbi riguardanti il proprio vaccino. Quella claudicante della regione Lombardia e delle difficoltà legate proprio alla comunicazione ai cittadini riguardanti gli appuntamenti per le somministrazioni. E si potrebbero fare centinaia di esempi nel corso degli ultimi 12 mesi.

Ora il tema è: comunicare male è molto peggio che scegliere di non comunicare!

La comunicazione non può essere improvvisata.

È come chiedere al primo che passa, e che magari di professione è un architetto, di correre in ospedale e operare un paziente al cuore. Lo fareste? Scommetto di no. A meno che quello sotto i ferri non sia il vostro peggior nemico.

Anche la comunicazione ha le sue regole, va studiata, ed eseguita con professionalità. Non ci si sveglia una mattina comunicatori. E allora ecco le 5 cose da non fare in ambito comunicazione.

Il rischio è l’effetto boomerang, ossia che vi torni indietro un risultato non atteso e che non vi farà di certo piacere.

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