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Dai tempi in cui tutto ciò che accadeva dentro le mura di uno studio professionale rimaneva blindato al suo interno, ai tempi in cui la comunicazione da parte di questi è entrata a far parte, come componente essenziale del loro DNA, il passo è per certi versi stato compiuto.

Ma se esistono ancora professionisti per i quali comunicare è lontano anni luce dalla loro policy, al contrario vi sono altri professionisti e studi travolti dalla bramosia di raggiungere gli onori della cronaca, e per i quali tutto ciò che “toccano” fa notizia. Questi sono gli stessi tuttavia che devono scontrarsi con la dura realtà del mondo, che non sempre si mostra interessato, loro malgrado, a ciò che essi comunicano.

Le controindicazioni

Come in tutti gli ambiti, anche nella comunicazione, un uso smodato e massiccio, può causare “effetti collaterali”. Comunicare troppo e incondizionatamente può inviare al mercato messaggi distorti, e trasmettere una sorta di ansia da apparizione. Presenziare su tutti i media, in tutti i settori, con un numero altissimo di comunicati stampa può far pensare, infatti, ad una forzata necessità di affermarsi. Lo stesso si può dire delle newsletter inviate ai clienti: anche in questo caso se troppe e di vario genere possono confondere, oltre che infastidire. E ancora, in ambito social, se la presenza è giusto che vada alimentata con periodicità, questa periodicità, non può tuttavia essere persecutoria: i follower non devono trovarsi in bacheca decine e decine di post a settimana dello stesso interlocutore e soprattutto con la stessa modalità. Va effettuata dunque una selezione. La scelta dei messaggi da inviare, e quelli magari da evitare di diffondere, in quanto in molti casi superflui, è essenziale per indirizzare la comunicazione e di conseguenza quella che sarà poi la reputation dello studio.

La diversificazione

E allora come fare? Molti potrebbero obiettare che dopo anni in cui si sono sentiti spronare verso una maggiore comunicazione adesso questo potrebbe essere un invito ad un dietrofront? No assolutamente! La rotta è quella giusta, va tenuta però ben salda e senza sbavature. Ed è per questo che ogni azione, specie in ambito comunicazione, va effettuata a fronte di un pensiero e un disegno ben definiti. Come sappiamo bene i canali attraverso i quali potersi esprimere sono molteplici, e allora perché non iniziare ad utilizzarli tutti alternandoli?

Non tutto fa notizia

Lo strumento del comunicato stampa è molto efficace e immediato per raggiungere le testate, ma non sempre è la via giusta e non tutto è di interesse mediatico. A monte è necessario venga effettuata una selezione accurata del cosa comunicare e come farlo. Conditio sine qua non per l’invio di un comunicato è la presenza di una notizia, nel momento in cui viene a mancare questa caratteristica nel testo, viene a mancare il ruolo fondamentale del press release: informare di una novità, un accadimento, qualcosa che prima non esisteva. Chiedetevi sempre, se leggessi questa notizia mi darebbe un’informazione che prima non avevo e che può essere utile? Se la risposta è no, desistete dall’invio di quella comunicazione e selezionate un altro canale di diffusione.

Le notizie si creano

Vi sono invece enormi possibilità di generare informazioni e notizie. Osservando con occhi diversi il lavoro che si svolge quotidianamente all’interno degli studi professionali. Il flusso di informazioni, i quesiti, le storie, possono essere, se ben canalizzate e interpretate, protagoniste di notizie che possono davvero interessare il mercato e cambiare l’orientamento della comunicazione degli studi professionali da prevalentemente autoreferenziale, ad attenta lente di ingrandimento delle dinamiche in divenire.

L’ambiente e il momento

Fate attenzione anche al contesto e al momento in cui viene comunicata la notizia. A volte si tratta di una questione di tempistica che va rispettata. Se troppo tardi o troppo presto i danni di una comunicazione fuori sincrono potrebbero essere nefasti. Per comunicare occorre, inoltre, una certa sensibilità, nel fiutare che aria tira. Alle volte si tratta soltanto di moderare o amplificare i toni a seconda della circostanza. Il tono di voce, il linguaggio e le parole che accompagnano un annuncio vanno accuratamente selezionate e non poste a caso. Scelte sulla base della platea che deve essere raggiunta e del mezzo di diffusione della notizia selezionato.

01/03/2021
| a cura di Amalia Di Carlo
| gestione-studio

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